In questa notte splendida 2016: canti di Natale nel Carcere di Como

In questa notte notte splendida 2016 ha portato i canti del Natale della misericordia nel Carcere di Como. Questa volta con noi a cantare il gruppo vocale Quattrottave.

Sono le 14 di sabato 10 dicembre, molte città sono svuotate dal ponte che consente di fare qualche giorno fuori porta. Un gruppo di persone, invece, ha scelto di fare un gesto particolare: è l’edizione comasca di “In questa notte splendida”, animata dal Gruppo Vocale Quattrottave che ha accettato di portare l’annuncio canoro del Natale nel carcere di Como.

“Al Giubileo dei carcerati, Papa Francesco ha detto che “nonostante il male che abbiamo compiuto”, possiamo avere sempre “la certezza della presenza e della compassione di Dio”… ha detto che “non esiste luogo nel nostro cuore che non possa essere raggiunto dall’amore di Dio”. Il Natale è proprio questo: l’amore di Dio che ci raggiunge!”

Cinque uomini, cinque donne, dieci splendide voci senza alcuno strumento a supporto, di fronte ad un pubblico di quasi 150 detenuti (non molti gli italiani…) hanno fatto risuonare tra le mura carcerarie l’annuncio della Nascita di Gesù, che tutto ha cambiato nella vita di ciascun uomo, a partire dal desiderio di verificare innanzitutto per sé quanto fosse pertinente alla propria vita questo Annuncio.

Sul muro dietro al palco abbiamo appeso l’immagine usata da Papa Francesco al Giubileo dei detenuti: la Madonna con il Gesù Bambino e le catene spezzate, a testimonianza delle prime catene che avremmo dovuto rompere: la durezza dei nostri cuori. Questa stessa immagine, in formato tascabile, è stata distribuita a ciascuno dei presenti.

Il pubblico – nonostante la distanza linguistica e non solo – ha mostrato subito di condividere la proposta di una verifica dell’Annuncio natalizio, ma inizialmente era un po’ timido, anche se interessato alle parole con cui il gesto è stato introdotto.

Via via, un brano dopo l’altro, in diversi hanno sentito l’attualità e la corrispondenza dei canti proposti, qualcuno per aver sentito cantare nella sua lingua, altri per aver iniziato a battere le mani seguendo un tempo che magari non era il proprio: per ciascuno c’è stato un punto di diversità che si è posto interessante, in molti ci sono stati, hanno provato a star di fronte a questa novità, che si presentava con la bellezza di canti tradizionali armonizzati in una forma tutta particolare.
L’abbraccio finale, con il bis di “Go tell it on the mountain” ha definitivamente consacrato il ripetersi dell’Avvenimento, accompagnato da un lungo e commosso applauso.

Grazie ai Quattrottave, alla direzione e agli educatori del Carcere di Como, agli amici che accompagnano il cammino di un gruppo di detenuti anche dando la possibilità di fare un lavoro dentro al carcere, agli agenti della polizia penitenziaria che sono stati di una cortesia e di una professionalità encomiabili.

Ma grazie ai nostri amici che in carcere hanno da passare ancora un po’ di tempo, perché aprendo il loro cuore a Gesù hanno reso più lieto anche il nostro.